“Metterete Fuoco nel Mondo”

 

Domani, 18 maggio, si celebra il centenario della nascita di Karol Jozef Wojtyla, San Giovanni Paolo II, il Papa polacco che rappresenta sicuramente una grande figura di uomo, pastore e credente nella storia della Chiesa Cattolica.
Il suo pontificato è durato quasi 27 anni, dal 1978 al 2005, tra i più lunghi, ma è stato anche uno dei più giovani Papi a salire al soglio di Pietro. In questo quarto di secolo di magistero, sono state 14 le sue encicliche, che insieme agli scritti e alle omelie superano le 14.000 pagine.
Chi ha vissuto questo papato, ricorderà Giovanni Paolo II per i suoi infiniti appelli alla tutela della vita, dal concepimento alla morte naturale, per il rispetto della famiglia tradizionale e e per la sua ferma posizione contro i totalitarismi.
Commovente la testimonianza del suo segretario di sempre, il cardinale Stanislaw Dziwisz, oggi arcivescovo emerito di Cracovia, sul ruolo di Giovanni Paolo II per la caduta del muro di Berlino e sui fatti di quel 9 novembre 1989 e sul cambiamento storico che da quei fatti nacque, nel quale «il ruolo di Giovanni Paolo II fu impareggiabile». Per il porporato segretario, Karol Woytila, originario di un Paese del blocco sovietico, si servì di un’arma efficace che può essere solo «l’annuncio della verità su Dio e sull’uomo, la preghiera e una fiducia profonda nel Signore». Il cardinale, recentemente, ha ricordato anche l’incontro tra il pontefice polacco e il cancelliere tedesco Helmut Kohl, nel giugno 1996, quando entrambi attraversarono a Berlino la Porta di Brandeburgo, invalicabile prima della caduta del Muro. Wojtyla in quell’occasione ha pronunciato parole importanti, evidenzia il cardinale, relative alla libertà «che richiede accortezza e coraggio di fronte al rischio da parte di forze interne ed esterne» ma che «ci è data per edificare la civiltà dell’amore».
Il suo pontificato dunque si riassume così: nel forte richiamo alle radici cristiane dell’Europa, nell’equiparazione dell’aborto all’uccisione di un innocente, nella denuncia delle distorte ideologie radicali, nella difesa della vita umana. Poeta ed artista egli stesso, dialoga con loro e opera a favore della bellezza considerandola “cifra del mistero e richiamo al trascendente”. Ad essi, in occasione dell’attesa dell’anno santo 2000, regala, il 4 aprile1999, la “Lettera agli artisti”, in cui traspare l’arcana nostalgia di Dio e “il legame esistente tra l’arte e la rivelazione cristiana”.
Il Papa che baciava la terra era il pontefice che aveva voluto con forza istituire la giornata mondiale della gioventù, celebrata ogni anno a livello diocesano e con cadenza periodica di 2 o 3 anni, in diverse parti del mondo, nel contesto degli Incontri Mondiali dei giovani con il Papa. Al centro della gmg la Croce, consegnata proprio ai giovani che Giovanni Paolo II chiese di accompagnare in giro per il mondo e di non rinnegare mai e che lui stesso portó sulle spalle fino alla fine, alle 21.38 del 2 aprile 2005, quando morì all’età di 84 anni.

Eraldo Ciangherotti