Natale 2020, un Natale diverso. Tutti abbiamo un macigno sul cuore, un sasso che ci opprime o per un motivo o per un altro …
Perchè tutto questo? Perchè questi sassi sul cuore? “Se lo sapessi sarei il Padreterno.
No, non so a cosa serve un sasso ma a qualcosa deve servire.
Perchè se questo sasso è inutile allora è inutile tutto, anche le stelle” (da “La strada” di Fellini)
Manca poco a Natale, la cometa sta viaggiando a gonfie vele, gli angeli stanno facendo le prove generali e i pastori, … no, loro non sanno ancora nulla e, colti di sorpresa, come ogni anno, si recheranno al presepe nella notte di Natale. Già, i pastori…. tutti gli anni immagino cosa avrei fatto se mi fosse toccata una notte come quella. Avrei pensato a un sogno? Che avevo bevuto troppo? O mi sarei lasciata prendere dallo stupore? E se fossi andata cosa avrei portato? I pastori portano coperte di lana, latte, pane, pesci, frutta e verdura e poi arrivano i Re Magi che spostano ancora più su l’asticella della solidarietà con i loro doni importanti. E io?
Da bambina, forse, avrei portato un trenino, da ragazza avrei fatto una torta, poi avrei portato un sorriso, i miei desideri, una carezza, la speranza. “Buongiorno, non avevo gran ché sotto mano, ma ho portato 2 chili di speranza e 23 desideri bellissimi; ho lasciato stare i sogni perché a volte si infrangono”. Ma quest’anno i pastori cosa portano?
Il 2020 ci ha rubato tutto. Abbiamo macigni sul cuore, ombre, lutti, preoccupazione, affetti lontani ma … se toccasse a noi offrire le pietre, la materia prima della grotta? Perché le coperte vanno bene, il latte e la frutta e i pesci fanno comodo, ma questo bambino cerca una casa “perché non c’era posto per loro nell’albergo”…. E se fossimo quindi noi quelli che finalmente possono completare il presepe con i sassi e i macigni che abbiamo nel cuore, quelli che possono costruire la grotta? E se alla fine di questo 2020 scoprissimo che all’interno dei nostri macigni sta per risuonare il vagito di un bambino?
Luisa Vassallo
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