REGISTRI DI ARTE. Le necessità del Sacro

 

Sabato 19 novembre 2022, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, si è svolta la presentazione del volume REGISTRI DI ARTE. Le necessità del Sacro. Un album di immagini a cura di Mariano Apa, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

Nel Magistero dei Padri del Concilio Vaticano II: “La Chiesa non ha mai avuto come proprio un particolare stile artistico, ma, secondo l’indole e le condizioni dei popoli e le esigenze dei vari riti, ha ammesso le forme artistiche di ogni epoca, creando così, nel corso dei secoli, un tesoro artistico da conservarsi con ogni cura. Anche l’arte del nostro tempo e di tutti i popoli e paesi abbia nella Chiesa libertà di espressione, purché serva con la dovuta riverenza e il dovuto onore alle esigenze degli edifici sacri e dei sacri riti” dichiara al 123 del Cap. VII la Costituzione “Sacrosanctum Concilium”, ed in questo volume si compie un itinerario nella sequenza dei contesti storico culturali rilevando le libertà delle ricerche artistiche e le necessità del magistero attraversando tematiche e problematiche di una testimonianza che ribadisce nello statuto originario dell’immagine la conferma dell’arte che si qualifica come arte liturgica ovvero come arte religiosa e arte sacra.

 

PRESENTAZIONI SALUTI

P. Vincenzo D’ADAMO, Rettore Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola ,

Prof.ssa Cecilia CASORATI, Direttrice Accademia di Belle Arti di Roma,

Arch. Giuseppe Carmine SORIERO, Presidente Accademia di Belle Arti di Roma

 

SONO INTERVENUTI:

Sebastiano GIORDANO, Accademia dei Lincei,

Mario PISANI, Università II° di Napoli,

Danilo LISI, Accademia di Belle Arti di Roma,

Mons.  Andrea LONARDO, Direttore Ufficio Cultura e Università della Diocesi di Roma e Centro Culturale Gli Scritti,

Fiorella CAPRIATI, Presidente Unione Cattolica Artisti Italiani,

Mariano APA, Accademia di Belle Arti di Roma;

ARTISTI, Floriana CELANI, Luigi CAFLISCH, Piero CASENTINI, Giuliano GIULIANI, Vincenzo SANFILIPPO, Manuela ZONZINI

 

Di seguito riportiamo L’INTERVENTO della Prof.ssa Fiorella CAPRIATI, Presidente Nazionale UCAI, dal titolo:

Testimonianza dell’UCAI nel volume “Registri di Arte: le necessità del Sacro” a cura di Mariano Apa

 

L’interessate volume “Registri di Arte: le necessità del Sacro” curato da Mariano Apa intende porre l’attenzione sul variegato panorama creativo dell’arte sacra moderna e contemporanea indicando tracce di temi e problemi del sacro nell’arte dei nostri tempi attraverso esperienze partecipate. In quest’ottica è possibile individuare l’impronta dell’UCAI, associazione fondata da un gruppo di artisti romani e ufficialmente inaugurata con la solenne benedizione di Mons. Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, durante la Messa celebrata nella basilica di S. Maria sopra Minerva a Roma il 16 dicembre 1945.

 

Il nome di Mons. Clemente Ciattaglia, figura carismatica dell’Unione Cattolica Artisti Italiani già dagli anni che precedettero il Concilio Vaticano II, citato nel libro (p.10) ricorda – tra Assisi e Taisè – una felice testimonianza che chiama nell’UCAI il tracciato di un cammino che nella FUCI di Don Guano e di Ciattaglia, risale al magistero di Montini, Paolo VI – a cui, con Ratzinger, Benedetto XVI – è dedicato il particolare capitolo importantissimo e risolutivo, il cap. XIV, dei quindici in cui si compone il volume.

 

L’Ucai aggregazione laicale, riconosciuta dalla CEI, è presente su gran parte del territorio italiano e negli anni ha affrontato i temi della pastorale per gli artisti facendosi ponte tra Chiesa e arte. Ha sempre mantenuto contatti con il mondo delle Accademie, degli architetti, dei musicisti, delle arti di ogni genere e tendenza sia di carattere nazionale che internazionale. Ricordiamo, tanto per fare qualche nome, artisti come Felice Carena, Gino Severini, Pippo Rizzo, Raoul Vistoli e ancora Giovanni Hajnal, Nicola Sebastio, Luigi Caflisch.

Le opere di Caflisch figurano nelle pagine. 394-395 e 424-425 dove troviamo di nuovo citato Mons. Ciattaglia: come piccola ma significativa traccia di una grande storia che è l’UCAI e che il card. Betori ha sempre tenuto in conto. (citazione di spiritualità del card. Betori, proprio a conclusione del volume, alle pagine 558-559).

 

In copertina – Prima e in Quarta –sono riprodotte le immagini delle opere di Caflisch e di Claudio Granzotto, il giovane studente dell’Accademia di Venezia, che richiama la presenza di Albino Luciani – Giovanni Paolo I – e di Mons. Clemente Ciattaglia. L’UCAI ha il merito di aver testimoniato e di aver indicato nell’opera di Claudio Granzotto una reale significazione di santità! (Ciattaglia ne ha avviato il processo di beatificazione). Il Primo capitolo e il Quindicesimo, l’inizio e la fine, raccontano di questa testimonianza che Mariano Apa si augura che la sua opera riesca ad indicare.

Fiorella CAPRIATI