Cos’è l’Ispirazione?

Caminante no hay camino

se hace camino al andar

 

Francesco Astiaso Garcia ©

Ieri, giovedì 4 luglio, alle ore 17:30, è stata inaugurata presso la storica Galleria La Pigna, la mostra d’arte contemporanea collettiva, dal suggestivo titolo “ISPIRAZIONI”.

L’ispirazione dell’artista che si accinge a scrivere un testo o a dipingere un quadro è un concetto ormai quasi inflazionato, un’idea astratta che ha preso nel tempo i connotati del cliché; eppure non c’è arte senza ispirazione, non c’è ispirazione senza intuizione!

L’intuizione è una forma di conoscenza superiore alla ragione, dove il calcolo si arresta, si apre il mondo sconfinato dell’ignoto; troppo spesso però abitiamo il prevedibile e trascuriamo l’immaginazione del possibile. Giacomo Leopardi nella celebre poesia l’infinito parla di una siepe che esclude la visione dell’orizzonte, dunque il poeta non vede proprio nulla, e allora lui immagina “interminati spazi” oltre la siepe. l’infinito si offre alla sua immaginazione.

Quando qualcuno cerca, allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa fuori di quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla in sé perché pensa unicamente a ciò che cerca, perché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo scopo.

Forse il più grande segreto di Picasso è racchiuso nelle quattro semplici parole che il genio spagnolo scrive nei suoi appunti sull’arte: “io non cerco trovo”.

Questo è su per giù il contesto:

“…bisogna soprattutto poter fermarsi in tempo. Un quadro non è mai pensato o deciso anticipatamente, mentre viene composto segue il mutamento del pensiero…i colori sono come i lineamenti del volto seguono i mutamenti dell’emozione…spesso il quadro esprime molto di più di quello che l’autore voleva rappresentare. 
l’autore contempla stupefatto i risultati inattesi…comincio con un’idea e poi diventa un’altra cosa, io non cerco, trovo…il committente obbliga l’artista o l’artigiano a fissarsi uno scopo preciso, egli è costretto a prevedere come sarà il suo quadro alla fine e ciò esclude la libertà della creazione perpetua”.

Queste parole racchiudono un segreto di immensa portata, un segreto da meditare, approfondire e fare proprio indipendentemente da quale sia il nostro ambito di lavoro e di ricerca. Non si tratta solo di un buon consiglio rivolto ai pittori o aspiranti tali dal grande genio della pittura, ma di una visione delle cose che può ribaltare completamente il nostro punto di vista e aprirci prospettive inimmaginabili capaci di infiammare il mondo e cambiare il corso della storia.

Ci sono persone che hanno bisogno di un cammino battuto, un sentiero tracciato che indichi loro passo per passo la strada da seguire e pensano che solo seguendo punto per punto i manuali preconfezionati otterranno qualche risultato, come se ci fosse una mappa ad indicare la strada verso la verità e la bellezza, per questo mi piace distinguere un pittore da un’artista e chi impara a fare il ciambellone da uno chef in perenna ricerca.

Lo stupore e la curiosità sono motore di ogni conoscenza e non possono essere prerogative di artisti o scienziati; Restiamo dunque in attesa di segnali, in un’attitudine di ascolto vigilante, mettiamoci in condizione di ricevere in testa la mela che cade dall’albero e di accogliere i doni che ci porta il mare, senza ignorarli, senza disprezzarli, senza banalizzarli.

Amava ripetere Joyce: “l’errore è l’anticamera della scoperta“; Dopotutto è piena la storia di grandi scoperte di chi è stato capace di lasciarsi sorprendere:

Cristoforo Colombo scopre l’America mentre cercava le Indie; Alexander Fleming scopre la penicillina a causa di una errata disinfezione di un provino; anche il Viagra è stato scoperto per caso dalla compagnia farmaceutica Pfizer, mentre si cercava un farmaco per curare l’angina pectoris; La Coca-Cola fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza.

Jackson Pollok dopo molte ricerche e tentativi nella pittura a suo dire deludenti, guardando il parquet del suo studio, rimane folgorato dalla bellezza espressiva delle macchie di pittura mescolatesi casualmente nel cadere a terra…posiziona allora la tela nel pavimento e inventa il “dripping” rivoluzionando per sempre la pittura americana con l’espressionismo astratto.

Se non ti aspetti l’inaspettato non lo troverai, perché non si raggiunge attraverso una ricerca o un sentiero. Perciò siate sempre in attesa dell’imprevedibile, non sappiamo quando ci troveremo di fronte ad un arcobaleno di notte, ad un corvo bianco o ad un asso di cuori nero.

Papa Francesco ha rivolto recentemente queste parole agli artisti:

“L’arte è un antidoto contro la mentalità del calcolo e dell’uniformità; è una sfida al nostro immaginario, al nostro modo di vedere e di capire le cose. In questo senso lo stesso vangelo è in sé una sfida artistica, con una carica rivoluzionaria che voi siete chiamati ad esprimere grazie al vostro genio con una parola che protesta, chiama, grida. Oggi la chiesa ha bisogno della vostra genialità, perché ha bisogno di protestare, chiamare, gridare”.

Quello di Papa Francesco è un invito che ci interpella tutti, l’invito a vivere veramente la nostra vita come un’opera d’arte, passando da un’esistenza artigianale, fatta di cause ed effetti, alla vita sperimentata come arte, vissuta come opera ispirata, aperta alla gratuità della grazia.

Dio irrompe nella nostra vita aprendo orizzonti nuovi e imprevedibili, siamo pronti ad accoglierlo nella nostra storia, a farci sorprendere e scompaginare i programmi?

Francesco Astiaso Garcia