Giovanni XXIII. In mano e nel cuore il vangelo e l’arte

Papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, nasce a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881. Ordinato sacerdote è terziario francescano e svolge il ministero di cappellano militare durante la prima guerra mondiale. Abbracciata la missione diplomatica, diventa visitatore apostolico in Bulgaria, poi amministratore apostolico a Istanbul con l’incarico di delegato apostolico in Turchia e Grecia e quindi nunzio apostolico a Parigi. Nominato patriarca e cardinale di Venezia, è eletto papa, il 28 ottobre 1958. In cinque anni di pontificato, papa Roncalli rinnova la Chiesa con molteplici iniziative pastorali, su tutte la promulgazione del Concilio Vaticano II, che porterà a una nuova e importante sfida circa l’evangelizzazione. Torna alla Casa del Padre, il 3 giugno 1963, rimpianto dai fedeli per la sua semplicità diretta e sincera e per aver “rassodato” la Chiesa, le sue persone, i suoi giardini. Viene beatificato il 3 settembre 2000 da san Giovanni Paolo II e canonizzato, il 27 aprile 2014, da papa Francesco.

Innanzitutto non stupisce affatto la spontaneità con cui papa Roncalli si avvicina all’arte, anche a quella della strada, vicina alle grandi imprese del circo. Lo certifica Orlando Orfei, accolto più volte in Udienza definendolo apostolo di pace e portatore di “allegria al mondo e alle famiglie cristiane”. Il “papa buono”, come viene definito, conosce la pastorale dei “viaggianti”, che veicola spunti d’arte colmi di affetto e di stima reciproca. Testimonia il sodalizio la magica penna di Walter Molino, quando nella “Domenica del Corriere” presenta la celebre Udienza concessa ai 250 componenti il Circo di Orlando Orfei. Aldilà dei momenti folkloristici e rocamboleschi, Giovanni XXIII lascia un grande segno tra la gente del circo: offre loro una importante dignità e la certezza che alle spalle dell’arena circense c’è un pontefice buono e amico e, prima ancora, le mani di un Padre ancora migliore e più grande. Parlano dell’amicizia fra il papa e i circensi, simpatici aneddoti come quello del leoncino Dolly, che il domatore teneva fra le braccia. Racconta Liana Orfei, che lo zio gli porse un cucciolo di leone, il quale ruggì al papa spaventato. Dopo essere stato rassicurato, subito scherzò, dicendo: “Ho già avuto a che fare con il leone di San Marco e ciò mi è bastato”. Pochi sanno inoltre che Il maggiore circo tedesco, oggi, porta il nome di “Circo Roncalli”. Fondato nel 1976, dal clown Zippo, Bernhard Paul, oggi, è una delle attrazioni circensi più famose d’Europa. Ciò, sottolinea, se ce ne fosse bisogno la strategia pastorale di un papa che ama la gente e dialoga con in mano e nel cuore il vangelo e l’arte.

[Testo a cura di G. B Gandolfo]

 

Il circo Orlando Orfei in Udienza dal Papa