LO SGUARDO DI FRANCESCO – Dalla Contemplazione alla Lode

Francesco Astiaso Garcia ©

 

Webinair  Sabato 20 Marzo 2021 ORE 16:00

Movimento Cattolico Mondiale per il Clima  e Unione Cattolica Artisti Italiani

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Cari amici del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima,

la vostra vocazione particolare è quella di tutelare l’amore per la terra e per tutte le creature, noi artisti cristiani dell’Ucai abbiamo ricevuto dal nostro fondatore San Paolo VI il mandato di “custodi della bellezza del mondo”. È facile allora capire perchè sia così naturale e preziosa questa nostra intesa e volontà di collaborazione!

Stiamo vivendo tempi di crisi ecologiche, sociali, economiche ed umanitarie, ma sempre dalle ceneri della distruzione e del non senso, sono sorte forze luminose, creative e cariche di nuova speranza! La complessità del nostro mondo contemporaneo richiede capacità di legami; per rispondere ad un compito universale è urgente e indispensabile lavorare insieme, camminare insieme “cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”.

Tutto è connesso, questo è il messaggio fondamentale della “Laudato sì”; il grido della terra è anche il grido dei poveri i quali pagano il prezzo più alto dello sfruttamento incontrollato delle risorse e dell’inquinamento; C’è posto per tutti, ogni realtà può, anzi, deve partecipare, mettendo a frutto i propri carismi; questo è il tempo dell’unità! La vocazione del custodire riguarda tutti, custodire la bellezza del creato riguarda in special modo gli artisti; per abitare poeticamente la terra sono necessari i poeti, gli artisti i sognatori. Educazione e bellezza sono i pilastri sui quali dal 1945 si regge l’Unione Cattolica Artisti Italiani.

 

San Francesco sia il garante e il simbolo del cammino che ci accingiamo a percorrere insieme, è il poverello d’Assisi il vero punto di incontro tra il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima e l’Unione Cattolica Artisti Italiani!

San Francesco è un poeta, l’esempio più luminoso di contemplazione e di lode a Dio! Il Cantico delle Creature è frutto di un immenso amore incondizionato per la creazione, ma anche di uno sguardo d’artista capace di sentire in una maniera straordinariamente intensa, di vedere in contemplazione oltre la superficie tangibile della realtà, oltre le semplici apparenze.

L’esistenza è costantemente esposta al sacro ma la facoltà di vedere dell’uomo è in declino. Abbiamo perso lo sguardo contemplativo sul mondo, lo sguardo capace di aprire una finestra sull’eternità e di unire tutto e tutti; per questo è così importante capire lo sguardo di Francesco, intuire l’amore profondo dei suoi occhi per ogni creatura e scuotere i nostri cuori dal torpore e dall’indifferenza!

 

La questione ambientale non può riguardare però solamente il piano estetico, patrimonio di poeti e utopisti, e non può bastare neppure quello etico, è insufficiente anche la sola pedagogia ecologica. La crisi del nostro tempo è spirituale, la risposta, allora, non può che essere spirituale e l’arte è un canale privilegiato dello spirito. L’armonia è indispensabile per produrre bellezza nell’arte, ma anche per agire secondo giustizia, per la ricerca del bene comune nella politica.

L’armonia riguarda tanto l’estetica quanto l’etica. Questo equilibrio è necessario per la stabilità sociale, familiare, politica e universale. Estetica ed etica devono sempre camminare insieme, L’estetica senza etica diviene estetismo, l’etica senza estetica diviene moralismo; occorre tenere insieme queste dimensioni per custodire l’integrità della vita. Siamo chiamati a riflettere sul rapporto dell’arte con la creazione e su come l’arte possa dare il suo contributo, affinché ogni uomo acquisisca un maggior senso di responsabilità nei confronti della salvaguardia dei beni del creato. L’arte, attraverso la bellezza, può aiutarci ad aprire gli occhi, per vedere noi stessi, il mondo che ci ospita e l’amore di Dio. Inequivocabili, a tal proposito, le parole di Papa Francesco:

“La crisi ecologica che stiamo vivendo è anzitutto uno degli effetti di questo sguardo malato su di noi, sugli altri, sul mondo, sul tempo che scorre; uno sguardo malato che non ci fa percepire tutto come un dono offerto per scoprirci amati. È questo amore autentico, che a volte ci raggiunge in maniera inimmaginabile e inaspettata, che ci chiede di rivedere i nostri stili di vita, i nostri criteri di giudizio, i valori su cui fondiamo le nostre scelte”.

 

La nostra risposta alla crisi sociale ed ecologica comincia proprio dal desiderio di favorire un nuovo sguardo, necessitiamo un nuovo sguardo, lo sguardo di Francesco, uno sguardo che ci permetta di riscoprire il sacro; da lì comincia il cambiamento, la conversione è questione di sguardo; il vangelo di Matteo a tal proposito non poteva essere più chiaro: “La lampada del corpo è l’occhio; se dunque l’occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso”.

Il nostro mondo ha una gran sete di bellezza. La bellezza comporta la presa in carico del dolore del mondo, un’esigenza estrema di dignità, di compassione e di senso della giustizia. “La bellezza ci trasforma, se le permettiamo di parlarci, la sua travolgente potenza può condurci in nuovi spazi, a volte sembra chiederci di cambiare vita”. (Hans Urs von Balthasar)

La contemplazione ci spinge ad un cammino di risalita dalla bellezza sensibile fino alla sorgente della bellezza, dalla natura alla grazia, dall’estetica del creato alla sua destinazione escatologica; ci invita a passare dalla bellezza del fiore alla bellezza del frutto cioè all’Amore che supera la legge ed il dovere ed entra nella dimensione della gratuità; allora saremo capaci di far vibrare l’anima dei nostri fratelli con la stessa bellezza che ha incendiato la nostra!  Come ha detto Papa Francesco: “Ogni fecondo slancio apostolico ha come prima sorgente lo stupore per l’incontro con qualcosa di bello”.

 

L’amore è la bellezza per cui il mondo si salva, la bellezza che schiude la visione del Cielo dentro di noi e intorno a noi; “Il modo corretto di procedere verso le cose dell’amore è il seguente: Cominciare dalle bellezze particolari e, anelando al bello in sè, salire sempre più come lungo una serie di gradini”. (Platone)

Abbiamo urgente bisogno di cuori ardenti e spiriti vivi, di artisti che sappiano parlare tutte le lingue di chi ascolta. Il nostro impegno come Ucai è quello di promuovere un’arte che si faccia portatrice di un messaggio di pace, bellezza, speranza e verità. Come ripeteva San Giovanni Damasceno: “La fede viene sì attraverso l’ascolto, ma anche attraverso la contemplazione”.

Sappiamo bene quale sia la bellezza che salva, noi cristiani abbiamo la certezza che la morte, il peccato e il male non sono l’ultima parola nella storia del mondo; Dio ha resuscitato suo Figlio Gesù Cristo, lui ha vinto la morte, ha vinto ogni nostra morte! Siamo chiamati a suscitare voglia e appetito nel mondo per una vita nuova.

 

C’è tanta umanità nascosta, che non fa rumore, ma che è viva e più diffusa di quanto si possa immaginare, quante grandi anime lasciano il segno senza che di loro nulla si dica sui libri o sui giornali. L’unione cattolica artisti italiani assieme al Movimento Cattolico per il Clima, è fiduciosa di poter assistere e contribuire ad un nuovo risorgimento, una rinascita, una profetica rivoluzione culturale e spirituale dove comunicare e condividere bellezza sarà di prioritaria importanza per uscire dalla paura della storia. Dopotutto come diceva Henry Miller, l’arte non insegna nulla tranne il senso della vita.

Francesco Astiaso Garcia