L’Ucai, gli Artisti, i Giovani

Con i giovani e per i giovani possiamo cambiare il volto di questo mondo.

E’ urgente rieducare i giovani alla bellezza, che sarà faro e guida della loro profonda sete d’infinito, di verità e di giustizia.

 

Francesco Astiaso Garcia ©

 

 

E’ bello vedere come ormai da tempo i giovani siano tornati in prima linea nella protesta contro sopraffazioni e ingiustizie, denunciando le corruzioni dei governi e delle élite finanziarie ossessionate dalla speculazione e dal lucro che comanda sull’umanità schiava dell’accumulo e del consumo; saranno i sedicenni scesi in piazza a guidare il mondo tra pochi anni; mai il mondo è stato così giovane, siamo 7,7 miliardi e il 41 % ha meno di 24 anni.

 

I giovani lo hanno capito, si guarda sempre ai fini politici, ma troppo poco alle persone! Sono loro a ricordarci che la speranza non è utopia, sono stanchi di essere spettatori, vogliono essere protagonisti; sognano un mondo che vuol progredire senza corruzione, repressione e ignoranza, un mondo dove la dignità dell’umano sia posta al centro!

 

E’ l’ansia di vivere in profondità ad accomunare giovani e artisti, il desiderio di vita autentica e di pienezza, la sete di senso della vita!

I giovani come gli artisti non vogliono accontentarsi di una vita comoda, conformista e borghese, alimentata da narcisismo e avidità.

 

Le nuove generazioni hanno intuito che il denaro deve servire e non dominare ma forse, in fondo, privilegiano ancora la dimensione dell’avere piuttosto che quella dell’essere, vittime di una società fondata sul possesso di cose di successo, di visibilità e di potere.

 

Come evitare che i giovani si convertano domani negli adulti che oggi disapprovano?

Come trovare la visione antropologica che segnerà il cammino verso altri modi di intendere l’economia, la crescita e il progresso? Quale può essere il contributo della cultura?

 

L’educazione è una dimensione trasversale che tocca tutti gli ambiti e le dimensioni della vita dell’uomo, perciò siamo convinti che l’Unione Cattolica Artisti Italiani, attraverso progetti concreti di Pace e di Bellezza possa dare il suo prezioso contributo a favore di un’alleanza basata sul dialogo con chi si sente corresponsabile dell’umanità e della creazione e desidera consegnare alle giovani generazioni una casa comune più solida e fraterna.

 

Cultura è ciò che coltiva, che fa crescere l’umano, per una necessaria e coraggiosa inversione di rotta è indispensabile partire da una presa di coscienza che ci riporti all’essenziale, a ciò che vale, a ciò che è autentico e pieno di senso; solo così potremo rivedere il nostro modo di essere e di pensare.

Dobbiamo lavorare per un’economia, un’istruzione e una politica basate sull’idea di virtù, sull’idea che la felicità non è egoismo, ma condivisione e relazione.

 

Con i giovani e per i giovani possiamo cambiare il volto di questo mondo.

E’ urgente rieducare i giovani alla bellezza, che sarà faro e guida della loro profonda sete d’infinito, di verità e di giustizia.

 

La bellezza suscita la nostalgia di un’esistenza più perfetta, ci ricorda che alle nostre vite qualcosa manca, qualcosa che non è possibile colmare con l’abbondanza materiale.

L’arte può aiutare i giovani a riscoprire il Sacro, superando la tiepidezza spirituale. La bellezza suscita il desiderio sopito di Dio, ci spinge a metterci in cammino e ci porta a scoprire il nostro comune destino.

Davanti ad un mondo anestetizzato da un’indifferenza che non permette più di vedere le sofferenze degli scartati, né di ascoltare il loro grido di dolore, davanti a tutti gli esclusi che spesso non hanno più nemmeno voce, come artisti sentiamo il bisogno di fare qualcosa, attraverso l’arte possiamo aprire orizzonti di speranza dove sembra non ce ne siano più e così contribuire ad alleviare le ferite e le ingiustizie di una società inferma.

 

Per fare questo però abbiamo bisogno dei giovani, abbiamo bisogno di artigiani di giustizia e pace, di paladini di bellezza e solidarietà, di poeti e profeti, capaci di sognare in grande con uno sguardo che sappia leggere nel profondo la sete degli uomini per costruire insieme la “civiltà dell’amore”.

Invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ‘ste fesserie, bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla…la bellezza è importante!” (Peppino Impastato)

Francesco Astiaso Garcia