L’ultimo saluto a Benedetto XVI

Anche l’Unione cattolica artisti italiana desidera celebrare il ritorno alla Casa del Padre, dove Benedetto XVI è certamente accolto dal Dio dell’amore e con lui condiviso con i segni di fede e di speranza, vissuti da papa  durante il la sua chiamata a vescovo di Roma. Egli seppe mettersi al servizio di un faticoso, ma prezioso lavoro a favore del Signore e dell’umanità intera, sviluppando i talenti a lui consegnati per il bene della Chiesa e del mondo intero. Rinunciando inoltre con umiltà e amore alla chiamata  del Signore, egli seppe coniugare il valore della preghiera e della grazia divina, indossando le vesti e il pastorale di Mosè perché la Chiesa, con l’aiuto di Dio, possa raggiugere le vette della santità e della vittoria e diventare così amico dei poveri, dei malati e di tutti coloro che si trovano in difficoltà e nel dolore. A noi artisti insegna ad inseguire una bellezza autentica, non superficiale ed effimera”. La via pulchritudinis è infatti “uno dei possibili itinerari, forse quello più attraente ed affascinante per comprendere e raggiungere Dio. E’ questo il vostro compito e la vostra missione: suscitare meraviglia e desiderio del bello, formare la sensibilità degli animi e alimentare la passione per tutto ciò che è autentica espressione del genio umano e riflesso della Bellezza divina”.
G. B. Gandolfo