Papa Paolo VI: “l’Uomo della luce”

 

 

 

Papa Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini nasce a Concesio, in provincia di Brescia, il 26 settembre 1897. Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 29 maggio 1920, consegue il dottorato in Diritto Civile e in Diritto Canonico, a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, quindi frequenta gli studi diplomatici presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica. Collabora dapprima in Segreteria di Stato, poi è trasferito in Polonia.

Per volere di Pio XII, ritorna a Roma come Sostituto alla Segreteria di Stato, poi come Pro Segretario allo stretto servizio del papa, con il quale collabora durante il triste inizio e l’insano prosieguo della seconda guerra mondiale. Nominato Assistente Ecclesiastico Nazionale della Fuci si mette a disposizione per creare condizioni adatte, sia per assistere i civili da ogni conflitto e persecuzione, sia per la ricostruzione dei Paesi del mondo, favorendo nuovi orizzonti di pace attraverso le istituzioni ed associazioni, fra le quali le Acli e l’Ucai. L’1 novembre 1954, è nominato arcivescovo di Milano e il 18 dicembre 1958, san Giovanni XXIII lo nomina cardinale.

Viene eletto papa, il 21 giugno 1963 e assume come nome “Paolo VI”, a simboleggiare la continuazione della riforma ecclesiale iniziata dal predecessore attraverso il Concilio Vaticano II, che egli chiude e ne organizza il dopo con molte ed interessanti sfide. Paolo VI torna alla casa del Padre, il 6 agosto 1978 ed è, oggi, venerato nella Chiesa cattolica, avendolo papa Francesco dichiarato beato, il 19 ottobre 2014 e santo, il 14 ottobre 2018.

Numerosi sono gli spazi dedicati agli incontri di Papa Montini con gli artisti: colloqui espressi sull’ arte e la fede, che fissano il clima sereno del rispetto reciproco, condividendo il vissuto e le aspirazioni, per il papa schiusi nella sua vocazione di sacerdote. Verità e bellezza sono elementi adatti a formare l’attività pastorale di san Paolo VI, che propone all’interno della Chiesa e del mondo i presupposti di un servizio alla trascendenza che incanta artisti e consacrati.

Papa Montini consegna e condivide con gli artisti temi ed indagini ufficiali o private, persuadendosi sempre più che, nonostante i molti ostacoli, l’artista si lascia sedurre dalla luce. “Per crucem ad lucem”: è la sfida che lancia il papa, consapevole che l’arte è una delle vie che conduce alla verità, alla bontà, alla beltà. Paolo VI, nel riassumere i contatti con ogni estetica, cattura pertanto la luce quale possibile criterio di accordo fra Chiesa ed arte, tanto che Carlo Maria Martini può definirlo: “Uomo della luce”.

[A cura di G.B. Gandolfo]