Pio XI espone più volte argomenti inerenti i rapporti fra morale, religione ed arte. In particolare il pontefice si preoccupa dell’atteggiamento del popolo cristiano nei confronti del cinema, invenzione straordinaria, che necessita di essere educata a sani e profondi principi. Il papa infatti, rendendosi conto dell’influenza che il cinema esercita sull’opinione pubblica e nella sfera della educazione, consegna il suo insegnamento, “sia nel promuovere il bene sia nell’insinuare il male”. Parla della questione nell’enciclica “Divini illius Magistri” e nella Udienza concessa alla Federazione internazionale della Stampa cinematografica, richiamando l’attenzione dei cristiani sulla funzione artistica. «L’arte – scrive Pio XI – ha quale compito suo essenziale, e come la sua stessa ragione d’essere, quella di essere perfettiva dell’entità morale che è l’uomo, e perciò deve essere essa stessa morale».
Il problema sarà ulteriormente accolto, raccomandando la necessità di rendere il cinema “morale, moralizzatore, educatore”, cosa che è stata accolta in particolare dalla cosiddetta “Legione della decenza”, una sorta di crociata a favore della pubblica moralità, impegnata a ravvivare gli onesti ideali del cristianesimo. La preoccupazione del papa riguarda soprattutto la difesa della morale cattolica, tanto che nella enciclica “Vigilanti Cura” vengono coinvolti i vescovi a badare all’interno di ogni diocesi affinché “il cinema possa diventare davvero un coefficiente prezioso di istruzione e di educazione, e non già di distruzione e di rovina per le anime”.
Tuttavia nelle rappresentazioni filmiche non esiste solo l’aspetto negativo ed anti religioso. Il cinema è divertimento di importanza universale. Arte aperta a tutte le classi sociali e ricca di valenze culturali che possono formare la coscienza cristiana. Sono milioni le persone che assistono a spettacoli cinematografici in grado di garantire una sana popolarità, che influisce nella vita quotidiana, seduce verso il bene. Scenografie, musica, recitazioni di attori, immagini: insieme esercitano un fascino singolare, tanto da rendere il cinema artefice fecondo di sentimenti e di giustizia, di rettitudine e di doveri ed obblighi, di ideali di vita. Ciò accade, rileva Pio XI, se nelle diocesi si cura il mondo del cinema, istituendo, oltre alle classificazioni dei film, un apposito ufficio diocesano di pastorale filmica.
[Testo a cura di G. B. Gandolfo]