(Roma, 20 marzo 2021)
“E fu sera e fu mattina”: mai spenta la luce vivace
Signore, a te che ci hai voluto saggi custodi
di bellezza spartita fra cielo, terra e mare,
giunga la preghiera di chi affronta il deserto
con nel cuore una persa, incostante vita.
Siamo stanchi, o Padre, di camminare nel mondo
calpestato da mancanze ed antichi dissapori,
che firmano il dramma d’un agire disperato,
venduto a schiaffi, tra lesioni, idolatrie e prepotenze:
ma tu, noi sostieni con la tua grazia, o Padre,
ed apri l’uomo all’atteso rispetto del creato,
che a noi hai donato come vocazione ed amico.
Venera la natura, l’uomo, senz’idolatrie. Riconosco
affinità, segreti, divari, misteri, missioni, enigmi:
tutto, o Figlio, porti sulla croce prima di sorgere da morte,
incarnato Dio che salvi e redimi ogni persona e cosa.
E tu, Spirito divino, concedi a noi di servire una Chiesa
di luce, di contemplazione e di pace, senza paure.
Signore, all’inizio fu sera e fu mattino, tutto fu bello:
andiamo, oggi, alle pure sorgenti del bene e del vero,
mentre inneggia a te vicino la luce vivace mai spenta,
che rischiara il mistero di fede, speranza ed amore.
Amen
G. Battista Gandolfo