“Tra Terra e Luce” di Marco Vaccaro

 

La straordinaria forza della pittura sacra di Marco Vaccaro nasce dallo scorrere delle suggestive evocazioni, che si presentano alla mente dello spettatore che arresta il suo passo, si ferma e medita davanti i suoi quadri. Improvvisamente emergono i ricordi delle Narrazioni Bibliche uniti a quelli della Storia dell’Arte, gli scritti della parola di Dio e della preghiera accanto alle figure del dipingere rinascimentale ed in particolare della tradizione veneta. Sono le immagini del cammino del Figlio di Dio, importanti per lo sviluppo della devozione, per interrompere il frastuono della quotidianità ed aprire la strada verso la Trascendenza, che commuove con i tratti sapienti che delineano con delicatezza e determinazione le fattezze di volti, corpi, mani plasmati da segno, colore e luminosità.

Il tutto nasce da un’aspirazione alla Bellezza che è Verità, da un’urgenza espressiva, da un grande lavorio, dall’ impegno operativo e dalla propria ricerca di declinare figure essenziali, quasi scolpite, per far emergere i sentimenti dell’intimo dei personaggi dagli sguardi profondi, nel suggerire quell’intuizione che accompagna al Mistero attraverso la storia della Salvezza, i racconti di eventi divini, gli incontri tra Dio e l’uomo.

Nelle Opere di Marco Vaccaro si coglie uno sguardo rivolto all’eredità della tradizione ed uno più inquieto teso verso le dinamiche estetiche della modernità tra la linearità che sbalza forme e volumi e i passaggi chiaroscurali di fondo, questi ultimi tanto simili ai vaghi moti dell’anima, che avvolgono intorno come un tessuto di simboli, che affiorano, percepibili appena, frutto di relazioni, di riferimenti, di situazioni capaci di rappresentare simultaneamente più eventi correlati, per poi plasmare e configurare in un’unica immagine il compiersi di più accadimenti nelle potenzialità comunicative di grande efficacia espressiva.

 

La solida corporeità aggettante dei protagonisti dialoga per concorrere alla vita dell’ indefinito dei fondali, che emergono alla superficie della pelle della tela stessa densi di suggerimenti, di significati che sublimano le finitezze dell’umano per svelare percezioni di Infinito, quali scintille sprigionate da un magma di evocazioni, consapevolezza di gioia e tristezza, serenità e dolore per una rinnovata presenza modulata tra trasparenze e allusioni.
Con colori a tratti accentuati o solo suggeriti, con piani spezzati, scambi misurati di linee diagonali e di piani incrociati l’Artista Marco Vaccaro risolve e sublima equilibrando in modo coraggioso corpi, espressioni e gesti reali proiettati in dimensioni universali, tendendo a sollevare a poco a poco il peso delle masse, la definizione dei volumi, della materia che si scioglie in oro, per permettere la libera vibrazione della luce in quella raffinata poesia appena sussurrata al cuore di chi si mette silenziosamente in ascolto.

Marifulvia Matteazzi Alberti